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 Lettere: Articolo di dicembre 2004 pubblicato sulla rivista della Opam

lettere della nostra associazioneFinestra… con vista

Una dozzina di pagine per affacciarsi su panorami desolanti ma non disperati


Sfogliando con attenzione il calendario 2005 della O.P.A.M., quest’anno come non mai, ho avuto davanti agli occhi un’immagine simile ad “una finestra spalancata sul burrascoso oceano di difficoltà” che lacerano da ormai troppo tempo, il Terzo Mondo. E’ un’apertura da cui s’intravedono purtroppo chiaramente le ombre degli spettri maligni che infestano i luoghi più remoti e dilaniati del nostro pianeta. Sto implicitamente facendo riferimento alla fame, allo sfruttamento dei minori, alla miseria, all’analfabetismo, alla violenza, all’abbandono: piaghe ancora aperte e sanguinanti che rischiano di annullare in senso fisico e psicologico la popolazione d’interi villaggi, paesi, regioni e persino di grandi nazioni precipitate nell’oblio più totale, nel dimenticatoio dove risiedono le dignità violate. La finestra che l’ O.P.A.M. ha deciso di aprire su alcune zone dell’Africa, Sudamerica ed Asia, non ha provocato inutili “cigolii assordanti” come quelli che, alcuni falsi moralisti europei, tendono volontariamente a provocare quando trattano le problematiche dei Paesi poveri senza ritegno ed un minimo di sensibilità. L’organizzazione fondata da Don Muratore si è sempre distinta per la sua estrema correttezza nell’affrontare tematiche delicate, senza spettacolizzarle o farne “mercè” indistinta per lo “show business”. Le storie di vite e di stenti, proposte nel nuovo calendario, sono descritte nella loro cruda realtà ma senza demagogici catastrofismi, anche leggermente edulcorate da un  barlume di speranza lasciato intravedere ad ogni presentazione di progetto. Questa visione tendenzialmente ottimistica dell’ O.P.A.M. si concretizza attraverso la costante presenza della matita, un oggetto di uso elementare che ancora oggi, nell’epoca dello sviluppo telematico, rappresenta un sogno per moltissimi bambini e non solo… Non si tratta esclusivamente del desiderio di saper scrivere, di poter registrare su carta i propri stati d’animo: è soprattutto la metafora di un inestimabile strumento capace di rendere Liberi di esprimersi, Autonomi se non finanziariamente, per lo meno a livello mentale. Il buon gusto e l’equilibrio informativo di sapore quasi giornalistico che ha fatto conoscere la nostra associazione in tutta la penisola, ha preso abilmente forma in un oggetto di rara bellezza, traboccante di buoni propositi molto stimolanti per tutti noi soci, vecchie guardie e nuove. Avere il calendario 2005 appeso nella propria camera è un qualcosa in grado di generare fortissimi sentimenti, a volte contrastanti tra loro. Svegliarsi ogni mattina dando un’occhiata, seppur fulminea agli sguardi eloquenti dei bambini immortalati nelle foto del calendario, significa poter riflettere ogni singolo giorno sul mondo privilegiato in cui, per un caso a noi favorevole, ci siamo ritrovati a vivere. Già solo per questo, tale meritevole opera tipografica ideata dagli ingegnosi responsabili della nostra associazione, ha centrato il suo obiettivo primario: invitare almeno 365 volte l’anno, alla riflessione, smuovere le coscienze di noi tutti con garbo, stile e discrezione. L’apice raggiunta da questa piccola realizzazione cartacea dell’O.P.A.M. a mio avviso, risiede nella pagina finale che riassume l’anima dei singoli progetti da finanziare proposti all’interno delle pagine precedenti: dare un futuro alle prossime generazioni del Terzo Mondo. Quest’idea è stata condensata nella foto in cui una nonna abbastanza anziana legge per i propri nipoti un testo scritto in lingua inglese; credo sia formidabile come prospettiva degli anni a venire, finalmente i nonni africani potranno non solo tramandare ai loro parenti un importante bagaglio di esperienze e vita vissuta, ma addirittura avviarli all’alfabetizzazione e ad un maggior sviluppo anche culturale. Se sia un utopia o meno, non sta a noi dirlo, fatto sta che nonostante gli ostacoli bisogna continuare a mettercela tutta. Tornando al calendario, credo che questo lavoro rappresenti al meglio lo spirito dell’ O.P.A.M. e dimostra la serietà soprattutto a livello deontologico di un’organizzazione nobile come poche.


Buon 2005 dal ventunenne responsabile del gruppo di Roma “Noi, briciole” a tutti coloro che credono in questa stupenda iniziativa benefica mettendoci quotidianamente passione e volontà.


Pino Macrì




 
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