Conosco la mitica zia Teresina dal lontano 1983… una vecchia conoscenza, una bella certezza nella mia famiglia. Non logorroica, sensibile e misurata: così la dipingerei con tre aggettivi. Questa briciola “storica” fa un moderato ed alquanto sensato uso delle parole, caratteristica che oggi vedo in giro sempre più di rado. Sa quando è il momento di parlare e non solo, senza essere mai invasiva, va al nocciolo della questione con un tatto e una delicatezza tutti suoi. Aprire una conversazione con zia Teresa è sempre un piacere, il tempo trascorre senza che ce se ne accorga… devo dire che da sempre questa mia familiare ha esercitato su di me un particolare fascino. E’ l’unica a cui ho realizzato una pittura su vetro ed una delle poche che amo sentire in occasione di festività particolari, per farle personalmente i miei auguri, ovunque io sia… ho esordito definendola “mitica” e mi accorgo che si tratta di un termine che le si addice alla perfezione! E’ una persona che dona molto di se stessa agli altri e lo fa con discrezione, ma senza mezze misure, è questo che mi entusiasma! La puoi abbracciare con la certezza che ci riceve il tuo affetto, lo percepisce e fa suo. E’ bello vedere come quasi due generazioni di differenza non abbiano mai intaccato la purezza del nostro rapporto, speciale nel suo complesso. Venendo a ciò che ha regalato la briciola Teresa al gruppo, mi piace ricordare che parliamo della nostra battezzatrice ufficiale, tanto che in occasione dell’anniversario ha ricevuto un degno riconoscimento di tale merito. Noi, briciole nella sua forma esteriore si deve a lei… vi sembrasse poco! Ha avuto un brillante colpo di genio nel riuscire a leggere nel mio cuore come intendessi questo gruppo, forse neppure io sarei riuscito a trovare un’ “etichetta” d’impatto migliore della sua. E questo è sinonimo di una sintonia con me, simbiosi d’idee che mi inorgoglisce e rende molto felice. Nella persona di zia Teresa o Teresina che dir si voglia (la seconda definizione ha il copyright di mio zio Paolo…) convivono tre anime in grande armonia tra loro. L’anima calabra della donna d’Aspromonte, della ragazzina che ha conosciuto l’asprezza di quelle terre, la durezza della vita di quel Mezzogiorno che ha molto da invidiare ad Eboli! Dalla Calabria ha ereditato una grande forza d’animo e la dedizione nelle cose… la seconda natura che prende vita in mia zia deriva dalla sua esperienza in Svizzera per lunghi anni. Il lavoro elvetico, a mio avviso, l’ha molto formata, nel senso che le ha trasmesso quella coerenza assoluta, quell’essere affidabile, che tradizionalmente caratterizzerebbe i popoli tedeschi. Ma è l’anima romana, la terza che si riscontra, ad avere una grande preponderanza in lei! Zia Teresa, se ben conosciuta, ha una bella “scorza capitolina”, ovvero la sicurezza dell’erede dei gladiatori che sa come affrontare i problemi della vita a testa alta, senza piangersi addosso o tirarsi indietro…

Questa a grandi linee la descrizione di una degnissima rappresentante della “stirpe dei Macrì”, un pezzo da novanta del mio contesto familiare, una madre premurosa, attenta, una zia adorabile. Grazie di tutta la fiducia, la stima e l’affetto che mi dimostri!

Tuo nipote