Articolo di ottobre 2004 pubblicato sulla rivista Opam
Data:
Argomento: lettere della nostra associazione


Sul Calendario di 2 anni fa era stata lanciata l’idea che uno dei modi per aiutare l’OPAM poteva essere dar vita a gruppi locali, attivi e vivaci, che condividendo gli ideali dell’Associazione se ne facessero promotori realizzando al tempo stesso opere di solidarietà.


Con grande sorpresa abbiamo scoperto che qualcuno ci aveva preso in parola e, lavorando in silenzio, stava realizzando questo sogno. Quando Pino, studente in lingue moderne, che conoscevo solo via e-mail, mi chiese di inviare un messaggio di incoraggiamento per la riunione del suo gruppo, sono stato vinto dalla curiosità e sono andato a trovarli alla Parrocchia della Risurrezione a Giardinetti, un quartiere della periferia Est di Roma, e grande è stata la meraviglia scoprendo... che il sogno era già realtà!

Don Aldo


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Il cammino di un giovane gruppo OPAM attivo a Roma  “Noi, briciole”

La nostra singolare avventura come gruppo di “Amici dell’OPAM” è iniziata quasi per gioco esattamente due anni fa, quando, all’età di diciannove anni, ho deciso di formare una comitiva benefica giovanile ed attiva. In realtà, avevo già testato la straordinaria generosità dei miei amici, organizzando raccolte benefiche durante il periodo natalizio. Così, desideroso di vivere la solidarietà giorno dopo giorno, attratto dall’idea di poter aiutare concretamente dei bambini sfortunati, ho convinto amici e parenti più sensibili ad aiutarmi in questa iniziativa. Ricordo ancora il numero dei soci iniziali, otto, grazie ai quali, tutto ha potuto avere inizio… Se non avessi trovato sulla mia strada persone tanto speciali, il mio sogno in favore dei piccoli del Terzo Mondo sarebbe forse rimasto per sempre una semplice realtà onirica e i r r e a l i z z a b i l e .
Infatti è merito del fitto passaparola da parte dei soci, se a ventiquattro mesi dal versamento del primo conto corrente di 26 €, partecipano con entusiasmo al gruppo oltre cinquanta persone.
Grazie a questo, siamo riusciti a portare a termine ben cinque adozioni a distanza, abbiamo aiutato un orfanotrofio indiano di piccoli sieropositivi ed abbracciato con entusiasmo il progetto Masoso.
Come responsabile di questo piccolo ma ambizioso “circolo benefico” ho sentito il bisogno di ringraziare tutti i partecipanti che in questi mesi si sono attivati in favore di questa iniziativa,  organizzando un incontro presso la mia parrocchia. La riunione si è svolta in occasione del nostro secondo anniversario, il 9 ottobre scorso. Ad essa hanno presenziato, con nostro grande piacere, il Presidente don Aldo Martini e la signora Anna Maria Errera, incaricata del settore Progetti. Si è discusso a lungo della filosofia e del funzionamento dell’OPAM in generale e di problemi specifici, come quello di avviare o meno un rapporto epistolare con bambini “adottati a distanza” che hanno una famiglia alle spalle. Significativi a questo proposito gli interventi dei nostri due ospiti, che avendo più esperienza a riguardo, hanno potuto consigliarci in merito. Abbiamo poi analizzato dei questionari a carattere propositivo, precedentemente compilati dai soci e ripercorso i traguardi realizzati nel corso dei due anni insieme, grazie ai ben 4300 € raccolti. Devo in verità ammettere che il più sensazionale risultato raggiunto dal nostro umile gruppo, tra l’altro battezzato democraticamente quel pomeriggio “Noi, briciole”, è l’essere riusciti a coinvolgere nell’iniziativa davvero tanti ragazzi, che rappresentano oltre il 50% della composizione totale!
Un fatto piuttosto raro a vedersi, soprattutto se si pensa che la maggior parte degli stessi sono semplici studenti con un’esigua paghetta settimanale… L’“evento familiare”, la bella riunione tra “parenti” si è conclusa con un dolce buffet offerto da alcuni soci e con una indimenticabile foto di gruppo. Quale migliore maniera per concludere una giornata ricca di emozioni profonde ma squisitamente umane, che in un mondo difficile come il nostro, andrebbero sempre più spesso rispolverate e valorizzate in quanto rappresentano davvero la linfa indispensabile per dare un minimo di senso alla nostra frenetica vita moderna…

Pino Macrì
(fondatore e responsabile del gruppo Amici dell’OPAM “Noi, briciole”)


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Grazie, Pino, a te e a tutte le “briciole” che insieme state dando forma ad un pane sostanzioso.
Il seme gettato dalla tua maestra Barbara Curcio nelle elementari sta portando frutto... “Il mondo ha bisogno di testimoni” diceva Paolo VI. I poveri hanno bisogno di fatti concreti di solidarietà, più che delle infinite tavole rotonde e inchieste sui mali che li affliggono. Se il buon giorno si vede dal mattino c’è da rallegrarsi e da sperare sul futuro del vostro gruppo. L’OPAM ha bisogno che tanti altri raccolgano l’invito: insieme si può fare tanto e la povertà è un campo immenso che attende i suoi operai.

Don Aldo






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