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 Notizie-Informazioni: Per riflettere - Coltivare l'intelligenza emotiva per vivere meglio 17/09/09

Notizie e Informazioni(Riflessione della volontaria Sara Martini sull’opera di Daniel Goleman, “La natura dell'intelligenza emotiva”)

Coltivare l'intelligenza emotiva per vivere meglio



"Per ciascuno il proprio destino  è il suo carattere" (Eraclito)


Da secoli e secoli, l'uomo mette in relazione l'intelligenza con il raziocinio, il raziocinio con l'organo per eccellenza, il cervello, la mente, sede di pensieri sconfinati dalle mille sfumature. Eppure, "l'essere intelligente" non è e non deve essere soltanto prerogativa puramente intellettiva, quanto deve interessare e coinvolgere anche qualcos'altro. La Tesis, ovvero l'intelligenza lineare, razionale, pura può sposarsi con un altro tipo di intelligenza, quella emozionale ed emotiva, la Metis, che completa e integra "l'io intelligenza". Per intelligenza emotiva si intende la capacità di saper controllare a seconda delle occasioni e degli eventi la parte più intuitiva e irrazionale di noi stessi, saperla usare a proprio vantaggio nell'interazione con gli altri per creare ambienti favorevoli al dialogo (percettività sociale), alla collaborazione e al benessere di chi vi partecipa.

Individui con capacità emozionali sviluppate, quali il saper controllare la rabbia, dosare l'intensità di sentimenti più o meno estremi, perseguire i propri obiettivi in armonia con se stessi nonostante le frustrazioni personali, intuire stati d'animo altrui (empatia) e rispondervi con efficacia, sanno far fronte alla vita in modo più efficiente, riportando successi più o meno soddisfacenti sia nell'ambito della vita personale che in quella sociale.

Tra i vari tipi di intelligenza emotiva, si può distinguere quella inter e intra personale: la prima vede l'individuo coinvolto nei rapporti con gli altri, con i suoi simili, più che nell'aspetto e nella natura che nel carattere; è quella capacità di comprendere gli altri, le loro motivazioni e il loro modo di lavorare, la seconda è strettamente legata al proprio io e alla modalità con la quale si riesce a proporre un aspetto di sé veritiero, in armonia con la propria vita.

L'intelligenza emotiva sta anche nel riconoscere intelligentemente appunto emozioni e sensazioni che alle volte ci prendono improvvisamente (ovvero che le emozioni siano proporzionate alla circostanza che stiamo vivendo) e dalle quali ci sentiamo più o meno sopraffatti: saperle individuare aiuta a gestirle con la giusta misura, sta a noi poi far entrare in gioco saggezza, buon senso, responsabilità, discernimento etc...saper sentire la collera, la gelosia bruciante o l'amore appassionato, la gioia o la delusione scorrere nelle vene e ripetere dentro se stessi di esserne auto - consapevole ci può offrire un maggior senso di libertà e di autogestione nella convivenza quotidiana prima con noi stessi, poi con gli altri. Certo, non è sempre facile distinguere le proprie emozioni anche perché spesso, come aveva ipotizzato Freud stesso, possono essere anche di natura incoscia. Lì subentra allora una forma di sesto senso, una sintonia interiore, una nota più alta che riesce a percepire altre frequenze, quelle appunto del cuore. Non per questo però dobbiamo esimerci dall'ascoltarci, anche perché ognuno viaggia su frequenze diverse e ognuno può darsi e può dare all'altro nella misura in cui si è e si è propensi a volerlo...i vuoti, o meglio in questa sede, i sentimenti non corrisposti in fondo vengono prima o poi sempre riempiti.

Quando le emozioni diventano strumento di riuscita nella vita professionale e privata, l'individuo si trova in ciò che viene poco comunemente conosciuto come "flusso". Le emozioni sono incanalate in modo efficace tanto che non vi è spreco di energie mentali e fisiche, la concentrazione è ai massimi livelli, non ci si preoccupa di essere bravi o meno, ciò che prevale è una sincronia tra il lavoro che si sta svolgendo e chi lo svolge, il fatto stesso ci automotiva. Dunque, è meglio ritrovare un rapporto con il proprio corpo, sentirsi - ciò che stiamo perdendo nella vita moderna è tipico della società occidentale - è l'unico modo per accettare consapevolmente se stessi al di fuori della mente che tende a controllarci.



 
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